mercoledì 18 ottobre 2017

Fucile Standard , ISSF Standard Rifle by Sabatti


Se nel tiro a segno dovessimo fare una classifica sulla base della difficoltà tecnica delle varie discipline saremmo abbastanza in imbarazzo, tutte sono difficili, tutte per eccellere richiedono impegno, costanza dedizione quasi monacale alla propria passione, ma una in particolare, anche se non molto conosciuta e purtroppo oggi poco praticata potrebbe essere facilmente considerata la più difficile.

Sto parlando della disciplina di Fucile Standard a 300 m.

Questa disciplina prevede il tiro a 300 m appunto, nelle tre posizioni canoniche, in ginocchio, a terra e in piedi, ovviamente come in tutte le discipline ISSF si tira solo con mire metalliche e senza alcun appoggio esterno, ma le difficoltà non finiscono certo qui.

La specialità deriva come è facile immaginare dal tiro militare con fucili d’ordinanza, armi essenziali, di peso limitato, dotate di organi di mira semplici e soprattutto prive di infinite possibilità di regolazione. Con il Fucile Standard si spara così come è ..punto ! non si regola niente o quasi niente e cosa più importante non si modifica niente o quasi niente durante la gara.
 


Basterebbe questo per spiegare la fama di difficoltà che ammanta quest’arma, ma per meglio spiegare di cosa parliamo vediamo alcune altre significative prescrizioni di regolamento:





·         Peso arma pronto gara – 5,5 Kg

·         Peso dello scatto 1,5 kg

·         Calibro max. 8 mm

 


Oggi simili armi sono prerogativa quasi esclusiva di produttori ahimè stranieri, i soliti svizzeri la fanno da padrone, Bleiker, Grunig+Elmiger, Rieder e Lenz, con qualche episodica apparizione di armi tedesche  SIG SAUER STR Scandinavian Target Rifle , Mauser Mod. 83  o austriache come lo Steyr UIT 300 Match, armi italiane sinora solo dalla Dolomiti Armi, sinora… perché ora una importante casa italiana ha deciso di cimentarsi dietro mia richiesta nella produzione di un Fucile Standard, per ora a livello di prototipo, riservandosi però una possibile futura produzione in piccola serie sempre se i test daranno l’esito prestazionale e competitivo che ci si aspetta.
 
 


 

L’azienda italiana che mi ha supportato è ovviamente la Sabatti di Gardone Val Trompia, l’arma è stata sviluppata partendo dalla classica azione Sabatti Rover , dotata di una canna Multiradiale conica da 22 mm in volata,  di lunghezza 56 cm munita di una prolunga in alluminio per riportare la lunghezza di mira alla misura opportuna per la precisione richiesta.

 
 
 
 
 
La calciatura deriva da quella impiegata per la Tactical LW , opportunamente alleggerita e modificata , dotata di una slitta UIT in alluminio sotto l’asta per consentire il montaggio del ferma mano per la cinghia impiegata nel tiro a terra ed in ginocchio e di un calciolo in gomma regolabile in altezza.
 


L’arma è dotata di serie del classico caricatore amovibile da 3 colpi, anche se nelle competizioni italiane sarà impiegata in configurazione monocolpo, è comunque possibile impiegare un caricatore da 5 colpi nel caso si volesse utilizzare l’arma per le competizioni CISM di tiro rapido, che prevedono appunto il tiro di serie da 5 colpi.
 
Il calibro al momento scelto per il primo test è il classico dei classici, il .308 W che tanto bene si sta comportando su tutti i campi di tiro a lunga distanza e con cui sempre con una Sabatti MRR ho appena vinto il Campionato Italiano di AL 3p a 300m, anche se in futuro sarà sicuramente predisposto un secondo prototipo in 6,5x47 Lapua.
 
 
 


Quali organi di mira dell’arma ho scelto la diottra Anschutz 7020 fissata all’azione a mezzo di una slitta Contessa a coda di rondine da 11mm ed un tunnel fissato sulla prolunga di mira modello Centra Score da 22mm.
 
I primi test sono previsti per la fine del mese di ottobre presso il TSN di Colle Val d’Elsa, dove dopo un breve rodaggio inizierò a provare l’arma nelle posizioni accademiche.
 
 



 

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